Vaccino antinfluenzale, al via la campagna nella Ulss 9 Scaligera
Tantissime le novità e le agevolazioni per incentivare la vaccinazione

Anche in Ulss 9 è possibile effettuare la vaccinazione antinfluenzale, somministrata dai medici di medicina generale ai soggetti appartenenti ai gruppi a rischio, agli ultrasessantacinquenni e alle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente, secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute con la Circolare del 4 giugno 2020.
La vaccinazione è offerta gratuitamente da quest’anno anche agli adulti dai 60 ai 64 anni; alle donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in gravidanza e nel periodo di “post-partum”; ai familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; a medici e personale sanitario di assistenza; a soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; donatori di sangue.
Novità importante, sempre da quest’anno, è l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età, che prevede un accordo di collaborazione dell’Azienda ULSS 9 con i Pediatri di Libera Scelta.
Come gli anni scorsi e previo appuntamento telefonico, gli operatori sanitari degli ambulatori vaccinali presso le sedi dei Distretti 1-2, 3 e 4 saranno disponibili a vaccinare gli adulti a partire dalla fine di novembre 2020, con modalità che saranno rese note nel sito aziendale.
Non essendo esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-Cov-2, è necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare in soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza.
L’influenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica per il notevole numero di casi che si verificano annualmente durante la stagione invernale, periodo in cui, in tutta Europa, si presenta in forma epidemica. Nella maggior parte dei casi il suo decorso presenta sintomi aspecifici quali febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Una persona infetta può trasmettere il virus influenzale anche prima della comparsa dei sintomi e fino a 5-7 giorni dopo l’esordio della malattia. Tale trasmissione è possibile anche con sintomatologia lieve o addirittura assente.
Nella Regione Veneto, per l’intera stagione influenzale 2019-2020, si stima che circa 423.700 soggetti abbiano contratto un virus influenzale, per un’incidenza cumulativa stimata di circa 86,4 casi ogni 1.000 abitanti. Il picco stagionale si è raggiunto durante la sesta settimana 2020 con un tasso d’incidenza di 10,71 casi ogni 1.000 abitanti, preceduto da una rapida ascesa e seguito da un calo più progressivo.
Delle persone vaccinate nel corso della stagione 2019-2020 (798.829) la maggior parte, 604.591 soggetti pari al 75,7% del totale, erano anziani di età pari o superiore ai 65 anni; dato in lieve calo rispetto alle stagioni precedenti. La classe di età più colpita è stata quella dei bambini tra 0-4 anni, dove l’incidenza massima registrata è risultata essere di 33,47 casi per 1.000 abitanti, comunque più contenuta rispetto alle altre stagioni. È risultata più contenuta l’incidenza per gli adulti, ed in particolare per gli anziani, in linea con la maggior parte delle stagioni passate.
Complessivamente la copertura vaccinale nell’anziano, per quest’ultima stagione, è risultata essere stata leggermente inferiore a quella della precedente: 53,9% contro il 55,6% della precedente. Nella Azienda ULSS 9 Scaligera il tasso di copertura di quest’ultima popolazione è stato del 57,02%, risultato superiore alla media regionale (53,9%), seconda tra le AULSS del Veneto.
Focalizzando l’attenzione sugli Operatori Sanitari, risulta che circa 17.071 persone tra medici e personale sanitario di assistenza sono state vaccinate contro i virus dell’influenza, valore assoluto maggiore delle ultime otto stagioni e con trend positivo (+2.000 soggetti rispetto alla stagione passata), ad indicare una sempre maggiore diffusione della pratica vaccinale tra gli Operatori. Il tasso di copertura vaccinale per questa categoria risulta pertanto stimabile a 31,7%.
Sono stati segnalati 259 casi, di cui 15 gravi, con 8 decessi. I 15 casi gravi indicati avevano una media di età di 57 anni e spaziavano in un range d’età dai 2 agli 86 anni; il 60% era di sesso maschile. Per il 53% di loro la complicazione maggiore è stata una sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), mentre i restanti hanno riscontrato gravi infezioni respiratorie acute (SARI). La tipizzazione del virus ha portato all’identificazione per la maggior parte dei casi il ceppo A: per il 40% la tipologia è H1N1 e per il 33% H3N2, solo per 2 casi il ceppo era il B.
Per la stagione 2019-2020, il tasso di ospedalizzazione stimato per l’intera popolazione regionale si aggira attorno al 4,61 casi/100.000 abitanti, mentre il tasso di mortalità risulta pari a 0,16 casi/100.000 abitanti.
Infine si ricorda che per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, oltre alla vaccinazione, sono altrettanto importanti alcune misure di prevenzione tra cui lavare spesso le mani e coprire bocca e naso, quando si starnutisce o tossisce, utilizzando preferibilmente fazzoletti monouso, uso della mascherina come da disposizioni nazionali e regionali.
Pertanto, gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale 2020-2021 contro l’influenza sono, visto anche il protrarsi dell’Emergenza Covid-19:
- riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte;
- riduzione del rischio di trasmissione a soggetti ad alto rischio di complicanze o ospedalizzazione;
- riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità
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