Tumori, allerta per colon retto: solo 30% italiani aderisce a screening
Nel 70% dei casi l'invito non è stato raccolto, per pigrizia, paura o fatalismo

Allarme prevenzione per il tumore del colon retto. Nel 2022 solo 3 italiani su 10 si sono sottoposti allo screening per la diagnosi precoce, offerti gratuitamente dai 50 anni d’età. Nel 70% dei casi l’invito non è stato raccolto, per pigrizia, paura o fatalismo.
«Avremo un’epidemia di tumori del colon retto nei prossimi anni, individuati in forma più avanzata, a causa degli effetti della pandemia che ha fatto saltare gli screening, ma anche per la scarsa propensione dei cittadini a farli», avverte Fortunato Ciardiello, professore ordinario del Dipartimento di Medicina di precisione dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, dal convegno “The Naples Conference on colorectal cancer”, in corso a Napoli fino al 17 marzo.
Nel 2022 sono stati stimati oltre 48mila nuovi casi di cancro del colon retto in Italia. «Nel 2023 aumenteranno ancora ̶ afferma Ciardiello ̶ . Inoltre, iniziamo a vedere sempre più casi sotto i 50 anni d’età». Anche per questo tumore si abbassa l’età di insorgenza e aumentano i pazienti più giovani.
«Tra le cause ̶ spiega ̶ un’errata alimentazione, l’abuso di alcol fra i giovani e il fumo. Vogliamo ribadire che la prevenzione passa attraverso corretti stili di vita e che scoprire un tumore in fase precoce fa la differenza in termini di guarigione». Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, per esempio, è in grado di ridurre la mortalità di circa il 30%, ricordano gli oncologi. «Bisogna fare gli screening e non avere paura della colonscopia», raccomanda Ciardiello.
Fonte: Adnkronos Salute
(ph: Shutterstock)