Terremoto 7.9 devasta Siria e Turchia: oltre 7900 morti
Si teme possa essere di 20mila morti il bilancio

Un terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito la Turchia orientale e il nord della Siria quando in Italia erano le 2:17 di ieri notte. La scossa ha causato gravi crolli di tantissimi edifici, 7.900 morti e migliaia di feriti, ma il bilancio è ancora provvisorio. Si teme possano essere 20mila i morti.
La maggior parte dei decessi si è registrata a Kahramanmaras, la provincia epicentro del sisma. Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, lo ha definito “il terremoto più forte dal 1939”. Quanto alla Siria, vittime soprattutto ad Hama, Aleppo e Latakia. Testimonianze raccolte da queste aree riferiscono di blackout delle telecomunicazioni e di scosse di assestamento ancora in corso. Continuano le scosse.
L’EPICENTRO NELLA PROVINCIA TURCA DI GAZIANTEP
Il sisma è stato poi avvertito anche in altri Paesi come Libano, Grecia, Cipro e Israele: tanta la paura. L’epicentro del terremoto in Turchia è stato individuato nella provincia di Gaziantep. A quella principale sono seguite altre scosse di assestamento, comunque molto forti.
Nel sud-est della Turchia, e in particolare nell’area dell’epicentro del sisma, è significativa la presenza di persone rifugiate giunte dalla vicina Siria. Stando ad Afad, l’agenzia turca per la gestione dei disastri, almeno dieci le città colpite con vittime e crolli di case: Gaziantep, Kahramanmaras, Hatay, Osmaniye, Adiyaman, Malatya, Sanliurfa, Adana, Diyarbakir e Kilis. Morti anche in Siria: secondo il governo di Damasco, anche in questo Paese ci sono decine di vittime.
NESSUN ITALIANO TRA LE VITTIME
«Stamane ho parlato con il ministro degli Esteri turco per assicurargli tutto il sostegno dell’Italia. Abbiamo messo a disposizione la nostra Protezione civile». Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ad Agorà Rai Tre.
«Naturalmente la nostra Ambasciata ad Ankara sta verificando la situazione degli italiani – aggiunge il titolare della Farnesina ̶ . Al momento non risulta alcun italiano fra le vittime e i feriti, né fra i deceduti. Li stiamo chiamando uno per uno. Al momento le notizie sono positive per quanto riguarda gli italiani».
Fonte: Dire
(Foto dalla città siriana Ad Dana, fonte ong Still I Rise)