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Regioni e governo

Sanità, Schillaci: «Stiamo lavorando per superare diseguaglianze territoriali»

Il ministro della Salute: «Riorganizzazione non può prescindere da investimento forte sul personale sanitario»

31 Gennaio 2023

«L’esperienza della pandemia ha insegnato a tutti noi quanto la salute pubblica sia importante, ha fatto emergere le eccellenze delle professionalità impegnate nel servizio sanitario nazionale e reso i cittadini maggiormente consapevoli che l’investimento in salute è un vantaggio anche sociale ed economico. L’emergenza sanitaria, come è noto, ha reso però ancora più evidenti anche le fragilità del sistema, fragilità su cui siamo impegnati per accelerare interventi, non ultimi quelli messi in campo con il PNRR, per superare disuguaglianze a livello territoriale e risolvere criticità già esistenti e che la pandemia ha acutizzato». Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una nota inviata oggi in occasione della presentazione a Roma dei risultati del sondaggio d’opinione “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN”, realizzato da Ipsos, durante la quinta edizione dell’Inventing for Life Health Summit.

 

«Risorse, prevenzione, valorizzazione del personale sanitario- prosegue Schillaci nella nota- sono tre priorità che da subito ho posto nell’agenda del mio mandato al ministero della Salute. La sanità è stata costantemente sotto finanziata, per tutto il periodo pre-pandemico, e ho assunto l’impegno di fare in modo che siano garantite più risorse. Un primo segnale, nonostante le oggettive difficoltà dovute al caro energia e alla guerra in Ucraina, lo abbiamo dato con la legge di bilancio 2023 incrementando il Fondo sanitario nazionale per gli anni 2023-2024-2025». Per il ministro però non basta agire sulla leva finanziaria, ma «occorre ripensare il modello organizzativo della sanità italiana, creando alternative valide sul territorio in modo tale che il cittadino non sia costretto a rivolgersi all’ospedale anche per trattamenti non urgenti sovraffollando i pronto soccorso». A ciò, sempre secondo Schillaci, si aggiungono le liste d’attesa per le prestazioni ambulatoriali e i ricoveri ospedalieri che durante la pandemia hanno accumulato “notevoli ritardi”. E per ridurre i tempi di attesa, il ministro punta a «rafforzare la rete territoriale, con apparecchiature sanitarie e diagnostiche per migliorare la governance aziendale e regionale e, in relazione ai ricoveri programmati, a introdurre modelli e standard per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso del paziente, dal momento della presa in carico della domanda, all’inserimento in lista d’attesa, all’accesso al ricovero, fino alla sua dimissione».

 

La riorganizzazione della sanità, però, per Schillaci «non può prescindere da un investimento forte sul personale sanitario, affinché sia adeguatamente valorizzato, sia professionalmente che economicamente. Recuperare attrattività del lavoro nel servizio sanitario pubblico è un’altra urgenza che mi vede impegnato». Altro tema centrale, la prevenzione: «Rafforzare le attività di screening oncologico e la promozione di corretti stili di vita  ̶  prosegue ancora il ministro nella nota  ̶  sono le due direttrici lungo le quali ci stiamo muovendo. La prevenzione oltre a dare piena attuazione al concetto di salute inteso come benessere psicofisico, e non solo assenza della malattia, consente di garantire sostenibilità economica al sistema perché investire in prevenzione significa risparmiare sulle cure. In questo contesto, ricerca e innovazione giocano un ruolo importante. Il sostegno alla ricerca è fondamentale e trova massima attenzione da parte del ministero della Salute, non solo in termini di supporto economico».

 

I decreti sui comitati etici in materia di sperimentazioni cliniche, che Schillaci ha firmato pochi giorni fa, rappresentano un «segnale rilevante di impulso alla ricerca sanitaria che, oltre a consentire maggiore disponibilità di alternative terapeutiche, costituisce uno straordinario volano per la crescita socioeconomica di un importante settore produttivo della nostra Nazione: si tratta infatti di provvedimenti importanti per l’iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni cliniche che aiuteranno a migliorare la performance dell’Italia nel settore, muovendosi nella direzione di una minore burocrazia senza rinunciare a quel livello di rigore scientifico imprescindibile per garantire farmaci e dispositivi medici sicuri e sviluppo complessivo del sistema e del tessuto industriale di riferimento». La pandemia ha dimostrato, inoltre, i vantaggi del ricorso alla telemedicina, che «trova nella Missione 6 del PNRR un significativo investimento che vede operare in sinergia pubblico e privato. L’innovazione rappresenta senza dubbio la chiave di volta di un’assistenza sanitaria in cui ospedale e territorio dialogano assicurando una presa in carico globale della persona rispondendo a bisogni di salute e sociali in modo appropriato e tempestivo», ha concluso infine il ministro.

 

Fonte: Dire

(ph: Imagoeconomica)

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