Sanità e carenza medici, Enpam: «In servizio fino a 72 anni misura inevitabile»
L'ente si dice pronto a recepire la norma straordinaria, in favore dei giovani camici bianchi

L’Enpam, Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, si dice pronta a recepire l’eventuale norma che permetterà, ai medici convenzionati disponibili, di restare in servizio fino a 72 anni nell’attesa che arrivino giovani a sostituirli.
Una «misura straordinaria ̶ secondo l’Ente ̶ che sembra inevitabile per il Servizio sanitario nazionale. E per quanto questo possa essere controintuitivo è nell’interesse dei giovani medici. Data l’attuale carenza, senza un prolungamento provvisorio per i convenzionati anziani, infatti, tanti cittadini rischierebbero di restare senza servizio pubblico, mentre i futuri medici di famiglia vedrebbero scomparire i loro spazi professionali poiché nel frattempo, come abbiamo già visto accadere, verrebbero occupati da medici importati da Paesi extra-europei, se non addirittura cancellati da riorganizzazioni forzate dell’assistenza primaria. I danni per le prospettive lavorative e previdenziali dei giovani sarebbero evidenti».
«Il pensionamento massivo di medici di famiglia e di pediatri era ampiamente previsto, tanto che l’Enpam lancia l’allarme da più di 10 anni ̶ ricorda il presidente Alberto Oliveti ̶ . Oggi questa misura d’emergenza, spostando il limite d’età per il pensionamento dei convenzionati, consentirebbe di dare maggiore solidità al sistema previdenziale della categoria senza togliere lavoro ai giovani. Anzi, è fondamentale che nei prossimi 3 anni vengano formati tutti i nuovi medici di medicina generale e i pediatri di cui c’è bisogno, recuperando il tempo perso».
Nel frattempo, «Enpam può contribuire a tamponare la situazione permettendo ai convenzionati con determinati requisiti di anzianità di continuare a lavorare fino a 72 anni, ma riducendo il carico di attività e venendo affiancati, per la restante parte, da giovani medici già formati o ancora in formazione», precisa l’ente previdenziale.
«Chi ha decenni di carriera alle spalle ha un bagaglio prezioso di competenze da poter trasmettere ̶ osserva ancora Oliveti ̶ . Allo stesso tempo, è difficile che a 70 anni o più un professionista possa sostenere tutta la pressione burocratica e i carichi che si sono via via sempre più aggravati». In questi casi l’Enpam può intervenire con l’App, l’anticipazione di prestazione previdenziale che – si ricorda nella nota – permette al medico di rinunciare a una quota di introiti, iniziando però a ricevere una parte di pensione. Ad esempio, chi continuasse a svolgere il 60% dell’attività professionale comincerebbe a percepire il 40% dell’assegno pensionistico.
Fonte: Adnkronos Salute
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