Rabdomanti: mito o realtà
Dialogo con Luigi Garlaschelli, chimico e socio CICAP

Rabdomanti: chi sono?
In passato erano persone dotate di un particolare dono, quello di poter localizzare acqua, metalli, minerali, tesori e quanto altro fosse nascosto nel sottosuolo ricorrendo a un particolare strumento.
Ce ne parla Luigi Garlaschelli, chimico e socio CICAP, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, fondato da Piero Angela.
«La rabdomanzia era una pratica divinatoria che consisteva nel trovare l’acqua o altre sostanze del sottosuolo, utilizzando una particolare sensibilità che certe persone sembravano avere e con degli strumenti particolari che in genere sono una bacchetta di legno o un ramoscello che viene tenuto tra le mani oppure un pendolino. Mentre cammina su un campo, senza il suo intervento lo strumento si muove, indicando la presenza di acqua o di questi minerali; dopodiché si scava un pozzo e l’acqua si trova» afferma Garlaschelli.
Il CICAP ha sottoposto a diversi test i rabdomanti per verificare la loro veridicità, si tratta in realtà di una pratica contadina che ha perso il suo interesse, anche perché esistono oggi mappe idrogeologiche che danno indicazioni precise sulla presenza dell’acqua.
(ph. Shutterstock)
