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VENETO. I DG SI RACCONTANO

Pietro Girardi. Una “rete sanitaria” per il territorio veronese

Ulss 9 Scaligera: lotta al Covid, comunicazione con i pazienti e tecnologia i punti di forza

27 Ottobre 2020

Proseguiamo con Pietro Girardi le interviste ai Direttori Generali che da 5 anni guidano la Sanità del Veneto. Il loro lavoro, i loro progetti per il futuro e i sogni nel cassetto: “capitani d’impresa” che ogni giorno s’impegnano per erogare servizi di alto livello.

 

Pietro Girardi, classe ’65, laurea in Scienze Statistiche ed Economiche, è il Direttore Generale della Ulss 9 Scaligera, realtà particolarmente distintasi, durante l’emergenza, per l’efficacia e la tempestività della comunicazione.

 

Direttore Girardi, qual è stato il momento più difficile del suo mandato?
Certamente il periodo dell’emergenza Covid-19, e ancora in corso. Nei primi mesi devo dire che è stata durissima per tutti, a livello nazionale, locale e non solo. Ma grazie alla disponibilità della Regione e delle Istituzioni locali ci siamo organizzati per affrontare il momento tutti uniti; sapendo quanto fosse importante pensare e agire insieme per il Bene della gente.

 

Come la Ulss 9 ha affrontato il drammatico avvento del Covid?
Ulss 9 lo ha affrontato nello stesso e identico modo delle altre Aziende sanitarie della Regione Veneto, questo grazie anche alla scelta del Presidente Zaia che da subito ha creato la rete dei Direttori Generali delle Ulss tramite videoconferenze e chat dedicate. Ogni giorno e in ogni momento di bisogno ci convocava per agire uniti e con celerità; il momento era veramente critico e andava affrontato insieme e con decisione. Non ci siamo mai sentiti soli, pur nelle difficoltà di quel momento drammatico. Penso che la modalità con cui il Veneto ha affrontato l’emergenza,
distinguendosi da altre realtà, è frutto di un lavoro di squadra. In provincia di Verona abbiamo avuto lo svantaggio, rispetto ad altri territori, di essere molto vicini alla Lombardia. Abbiamo quindi fatto un po’ da argine a quello che succedeva nella regione limitrofa.

 

Ulss 9 si è particolarmente distinta, soprattutto durante l’emergenza, per l’efficacia e la tempestività della comunicazione. Cosa può dirci in merito?
Abbiamo puntato molto sulla comunicazione e ha funzionato, grazie soprattutto alla risposta e alla partecipazione di tutte le Istituzioni. Ci siamo avvalsi di numerosi strumenti: grazie alla piattaforma Meet, per citarne uno, avevamo modo di incontrarci tutti i giorni per fare il punto della situazione, e questo ha certamente rafforzato i rapporti umani. Personalmente poi utilizzo la mia pagina Fb per rispondere direttamente agli utenti che chiedono informazioni. E lo faccio in prima persona e a qualsiasi ora del giorno, impegni permettendo.

 

Se dovesse segnalare un mezzo di comunicazione particolarmente utile e utilizzato durante l’emergenza Covid-19?

Posso dire che la chat è stato il canale sul quale non solo le comunicazioni, ma tutte le varie forme di collaborazione si sono venute a creare. Ovviamente non è stato il solo strumento usato, ma è stato molto utilizzato per rispetto delle regole nel periodo di pandemia. Ricordo, tra l’altro, le innumerevoli telefonate con i Sindaci, la Protezione Civile, i miei collaboratori in prima linea negli ospedali e sul territorio, le Istituzioni locali, la Regione, la Provincia, i Centri di servizio per anziani. A tutti, compreso il mondo del Volontariato e delle Associazioni, va il mio ringraziamento. Verona ha dimostrato di saper fare rete tra Istituzioni e Società Civile, un messaggio importante nel mondo odierno.

 

Qual è stato il punto di forza del suo mandato?
Avere creato una vera squadra unita e compatta con Sindaci e le Istituzioni Locali. Merito di tutti; questo ci ha permesso di lavorare meglio e in tempi più rapidi. Abbiamo poi sempre avuto la Regione al nostro fianco. Possiamo dire che il “modello Verona” funziona.

 

Cosa può dirci in merito alle best practices di ULSS 9?
Siamo una Ulss che ha la fortuna di avere nel nostro territorio un’Azienda ospedaliera e due realtà private accreditate molto importanti. Tutti insieme, nel rispetto dei ruoli affidati dalla programmazione regionale, vantiamo un altissimo livello di servizi e prestazioni in tantissime specialità, quindi quello che facciamo non ha nulla da invidiare a nessuna altra realtà. Abbiamo portato a compimento di fatto le attività principali che la programmazione regionale e locale ci richiedeva di sviluppare e cito solo alcuni esempi: abbiamo riaperto e attivato degli ospedali come l’Ospedale Magalini di Villafranca inaugurato in presenza del Presidente Zaia; aperto gli Ospedali di Comunità a Bovolone, Valeggio sul Mincio e San Bonifacio; la REMS a valenza regionale a Nogara; inaugurato reparti e attrezzature rilevanti per i nostri Ospedali. Purtroppo il Covid ha rallentato un po’ tutto, e ciò ci ha creato difficoltà ma sto garantendo il massimo impegno con i miei collaboratori per procedere entro la fine dell’anno a inaugurare una serie di nuovi servizi e attrezzature strategiche. Inoltre, garantisco il massimo impegno anche per
aprire i cantieri, inaugurare o attivare l’iter per gli ospedali di Comunità a Malcesine, Caprino, Bussolengo, Nogara, Isola della Scala, Bovolone nuova sede, Verona città. Insieme ai Sindaci e con la collaborazione fondamentale della Regione nei mesi scorsi abbiamo lavorato con grande decisione per realizzare una programmazione regionale in materia di strutture extraospedaliere come gli ospedali di Comunità, le URT e gli Hospice che permetteranno all’intera Provincia Veronese di avere servizi fondamentali e molto attesi sull’intero territorio provinciale, tenuto conto di quelli già in funzione.

 

Quanto è stato difficile comunicare durante la fase pandemica?
Quelle causate dalla pandemia non saranno cicatrici facili da rimarginare. Personalmente ho vissuto anche fuori casa per un po’ di tempo, ho abitato in un camper nel giardino di casa per tutelare le persone a me vicine come i miei familiari, sacrifici fatti in quel periodo da molte persone che erano in prima linea contro il Covid. La comunicazione e il coordinamento erano fondamentali sia per dare indicazioni che per motivare e supportare chi era “al fronte”. Ringrazio i cittadini per averne fatto molto uso e abbiamo anche raccolto suggerimenti preziosi. Ricordo poi la fase di uscita dal lockdown, altrettanto impegnativa. Abbiamo coinvolto le attività produttive, commerciali, imprenditoriali, dei servizi, il mondo agricolo, il mondo del lavoro in generale cercando di essere loro vicino con i nostri servizi territoriali e con gli uffici competenti fornendo supporto e dialogo per aiutarli a riprendere vita e operatività. Dopo aver vinto insieme la battaglia della salute e della vita contro il Covid, dovevamo allora vincere ancora tutti uniti, per gli ambiti di competenza, la battaglia del lavoro e del ritornare, con rispetto delle regole e con la dovuta prudenza, alla vita. Prezioso il lavoro e la collaborazione delle Associazioni di categoria e dei sindacati.

 

E tutto questo ha creato quindi la famosa “rete”…
La partecipazione è stata importante. Rivolgo un grazie sentito a enti, Istituzioni, Comuni, Curia, Prefetto, Presidente della giunta, Regione, Provincia, Protezione civile, Forze dell’ordine, associazioni, cittadini, ma anche ai farmacisti, ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, alle croci, ma anche e soprattutto ai volontari e a quelle persone che sono state generosissime e si sono prodigate per recuperarci dei dispositivi quando non li avevamo. Vorrei poi ringraziare a nome della comunità i tantissimi donatori in periodo di pandemia Covid. Molti imprenditori, le Fondazioni, associazioni, cittadini che hanno espresso con le loro donazioni solidarietà, il buon
cuore aperto al prossimo; grazie a loro abbiamo ricevuto donazioni vitali in certi momenti: mascherine, dispositivi, gel disinfettante, attrezzature e quanto ci poteva servire nell’emergenza. Ricordando anche che la Regione Veneto e Azienda Zero ci sono sempre stati vicini per ogni bisogno.

 

Avete ricevuto sostegno?
C’è stato un periodo pesantissimo nell’ambito delle case di riposo. Si tratta di fatto di soggetti esterni con la loro autonomia, ma capite che non dovevano essere lasciati soli. Per questo anche con loro e con la Regione abbiamo creato sistema, dialogo e collaborazioni operative nel rispetto delle proprie competenze. Si è cercato di fare rete il più possibile e di supportarli inviando o segnalando loro del personale. Non si trattava di personale nostro, ma abbiamo cercato attraverso i nostri canali di recuperare almeno 130 operatori per le case di riposo provenienti da altre regioni, che poi loro hanno potuto assumere. Con i centri di servizio per anziani abbiamo creato una chat dedicata, usato
il sistema della videoconferenza; anche qui per agire e decidere insieme. I nostri anziani meritano gratitudine, sono coloro che con i loro sacrifici hanno costruito, finita la Guerra, un mondo che ci ha permesso e ci permette di vivere nella libertà e con un buon sistema economico e sociale. Di tutto ciò dobbiamo essere loro grati. Personalmente ho sentito vicino anche il mondo delle Case di Riposo, che ha dimostrato grande attenzione ai propri ospiti.

 

Programmi futuri?
Certamente finire quello che abbiamo iniziato, ma i tempi burocratici non ci agevolano anche per via del Covid-19. Poi ritengo che sia molto utile per i nostri cittadini il dialogo, la forte collaborazione e integrazione, con obiettivi strategici comuni, con l’Azienda ospedaliera di Verona e l’Università. Verona gode di un sistema universitario di eccellenza e potenziare la nostra collaborazione creerà un sistema sanitario più efficiente ed efficace sia negli ospedali che sul territorio.

 

Come giudica, in fine, la sua esperienza a Verona?
Posso dire molto positiva. Di questa ringrazio la Regione di avermi dato fiducia prima nella nomina e poi per il sostegno avuto durante il mio operato. Sostegno e collaborazione che ho sempre avuto anche dai Comuni che ho sempre sentito vicino, soprattutto nei momenti difficili. Verona e la sua Provincia sono una realtà rilevante sia in ambito sanitario che economico. Lavorare nel Veronese è un piacere, è impegnativo ma da molte soddisfazioni. Sono certo che la Sanità Veneta e Veronese potrà anche nel prossimo futuro raggiungere obiettivi rilevanti. Verona e il Veneto sono e saranno a mio giudizio anche in futuro decisamente all’avanguardia nel mondo della Salute.

(ph: Facebook Pietro Girardi)

Nico Parente

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