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Focus Veneto

Otto nuovi mammografi ultra-moderni all’Ulss 6 Euganea

Nell'ultimo biennio intercettate oltre 400 neoplasie al seno

18 Ottobre 2020

Consentiranno diagnosi sempre più precise e accurate, con un grande investimento in prevenzione: sono gli 8 nuovi mammografi digitali di cui la Regione del Veneto ha dotato l’Ulss 6 Euganea per un investimento complessivo di 1.327.646 euro. I mammografi hanno trovato posto, 2 nel Centro Screening di via Scrovegni (per un valore complessivo di 351.292 euro), 2 agli Ospedali Riuniti Padova Sud di Schiavonia (290.360 euro), 1 all’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco (200.500 euro), 1 all’Ospedale Pietro Cosma di Camposampiero (200.500 euro), 1 all’Ospedale di Cittadella (150.792 euro) e 1 a Montagnana (134.200 euro).

 

La metà di questi sono completi di tomosintesi, sistema che consente immagini particolarmente nitide, passaggio immediato tra modalità 2D e 3D, applicazioni cliniche avanzate. Inoltre la tomosintesi comporta, rispetto alla mammografia convenzionale 2D, un aumento della capacità di rilevare lesioni al seno invasive di piccolissime dimensioni e una diminuzione dei falsi positivi. La nuova dotazione strumentale darà un ulteriore impulso alla grande macchina della prevenzione del carcinoma mammario.

 

«La possibilità di guarigione completa dal tumore al seno, senza alcun danno estetico, è legata a doppio filo alla precocità della diagnosi; quindi quanto prima si riesce a intercettare una neoplasia che non ha ancora dato segni di sé, neppure all’atto della palpazione, e tanto più alte saranno le possibilità di successo. Ci sono percorsi diagnostici codificati e gratuiti ai quali i cittadini sono invitati a dire “sì”. Un “sì” forte e chiaro, perché – argomenta il Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta – aderendo alla chiamata dei programmi di screening, rivolti alle fasce d’età considerate più a rischio, si possono realmente ridurre le prognosi infauste, giocando d’anticipo, battendo il tumore sul tempo, intervenendo quando è ancora di piccole dimensioni, quindi rendendolo sempre più curabile con ottimi risultati. E in questo mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla prevenzione del tumore al seno, l’ormai consolidato “Ottobre Rosa”, ci piace dare evidenza alla nostra nuova dotazione strumentale: otto mammografi che consentiranno ai nostri bravi operatori di eseguire diagnosi sempre più accurate, grazie a un grande investimento regionale. Giocando di prevenzione, e in squadra, si vince».

 

«A livello aziendale nel 2019 sono state eseguite 39.851 mammografie, di cui 3362 hanno esitato in un approfondimento di 2 livello: 256 di queste donne hanno avuto indicazioni ad intervento chirurgico, 219 i tumori riscontrati. La stragrande maggioranza delle quali è stata riscontrata in fase precoce (stadio I-II). Nell’anno in corso, da gennaio a settembre sono state eseguite 18975 mammografie, di cui 1310 hanno esitato in un approfondimento di 2 livello. Di queste è stata posta indicazione chirurgica a 168 donne. Lo scorso anno – spiega la dottoressa Elisabetta Tosi, radiologa esperta in Screening mammografico e Senologia clinica – sono state eseguite 39.851 mammografie, di cui solo l’11% sono state richiamate a completare la mammografia con ecografia. La maggior parte di esse (80%) ha eseguito solo un approfondimento diagnostico con esito negativo e reinvio al controllo successivo a 2 anni. Il restante 20% ha eseguito una biopsia ecoguidata o sotto guida mammografica, ma a solo il 15% di tutti i richiami a secondo livello è stata riscontrata una neoplasia, quindi queste pazienti sono state indirizzate al percorso multidisciplinare per elaborare il corretto iter chirurgico-terapeutico. La stragrande maggioranza delle neoplasie riscontrate è stata in fase precoce (stadio I-II) e alle utenti viene offerto anche il percorso di follow-up annuale post intervento».

 

Le tre sedi dello screening mammografico (Alta Padovana, Padova città, Bassa Padovana) hanno elaborato un percorso omogeneo di esecuzione, refertazione e gestione dell’utente in screening. Ad oggi le tecniche diagnostiche (immagini in 2 e in 3 dimensioni) sono su tutto il territorio Ulss 6, così come le diverse tipologie di interventiva e diagnostica di III livello. Importante anche l’investimento nell’aggiornamento professionale: i tecnici di radiologia e i radiologi dello screening hanno partecipato ai numerosi percorsi di formazione previsti a livello nazionale e regionale per garantire un’alta performance diagnostica. Tutte le sedi di screening sono altresì disponibili per ricevere anche utenti extra fascia di età di screening per affiancarsi al percorso di prevenzione della mammella.

 

«Lo screening mammografico – ricorda la dott.ssa Milena Bano, dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica – è indirizzato alle donne di età compresa tra i 50-74 anni alle quali viene spedito a casa un invito per eseguire la mammografia gratuita ogni due anni. Tale esame viene refertato da due medici radiologici che lavorano in doppio cieco per garantire la qualità del percorso di diagnosi. Se l’esame risulta negativo, la donna riceve a casa l’esito tramite mezzo postale. Se invece dovesse essere richiesto un approfondimento, la donna viene contattata telefonicamente dalla segreteria di Screening e le viene fissato un appuntamento di approfondimento di 2 livello. Solamente una parte delle donne che eseguono un approfondimento, ha necessità di essere indirizzata verso il percorso chirurgico».

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