Nuovo agguato di Ultima generazione al Senato
I giovani attaccano l'alluvione dell'Emilia Romagna

Gli ecoattivisti di Ultima Generazione, davanti al Senato, si sono versati addosso taniche di fango e hanno sparato acqua con estintori. «Il fango arriverà anche qui, abbiamo paura», hanno detto i giovani in riferimento all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.
Un gruppo ha bagnato con dell’acqua la facciata di palazzo Madama, mentre un altro gruppo ha sversato del fango vicino al portone, due attiviste si sono versate il fango addosso.
Il fango, come quello che ha travolto l’Emilia Romagna a seguito della devastante alluvione, a testimoniare in questo modo la vulnerabilità che tutte e tutti noi abbiamo nei confronti della crisi climatica e agli eventi estremi a questa correlati.
Il gesto segue l’invito del presidente del Senato Ignazio La Russa di andare a spalare il fango in Emilia Romagna come condizione affinché Palazzo Madama ritiri la costituzione di parte civile nei confronti di Ultima Generazione, «avendo dato prova di volere concretamente fare qualcosa per l’ambiente».
«Dichiarazioni inopportune e paternalistiche- le definiscono gli attivisti in una nota- rilasciate a un’agenzia di stampa in occasione di un evento luttuoso al solo fine di spostare l’attenzione dalle istituzioni. Un tentativo propagandistico di colpevolizzare chi chiede politiche serie per impedire che queste tragedie avvengano ancora, chi chiede l’eliminazione dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, causa della crisi climatica. Il fango versato oggi rappresenta il risultato delle politiche portate avanti a Palazzo Madama».
Sul posto sono arrivate le Forze dell’ordine, che in poco tempo hanno portato via i presenti. «Invece di ricattare chi sta implorando da mesi il Governo di interrompere i sussidi pubblici ai combustibili fossili, il presidente del Senato potrebbe invitare le istituzioni ad agire subito per garantire un futuro ai suoi concittadini. Quello che abbiamo visto diventerà la normalità nei prossimi anni. Cosa sono gli imbrattamenti e i blocchi stradali in confronto al disastro umano che affronteremo? Quale livello di violenza saremo disposti ad accettare, quando le alluvioni e la siccità devasteranno campi e raccolti, quando il cibo costerà troppo?», è quanto dichiarato da alcuni attivisti.
Fonte: Dire
(Ph. Imagoeconomica)