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Montegrotto Terme, la proiezione de “L’uomo delfino” a Y-40®

Nella piscina più profonda del mondo la prima visione subacquea del documentario sull'apneista Jacques Mayol

5 Ottobre 2020

L’uomo delfino, il documentario diretto dal regista greco Lefteris Charitosche ripercorre la straordinaria storia di Jacques Mayol, leggendario campione di immersione che rivoluzionò il mondo dell’apnea con record di immersione di oltre 100 metri di profondità, la cui vita è stata fonte d’ispirazione per il film culto Le Grand Bleu di Luc Besson, arriva nelle sale italiane il 5, 6 e 7 ottobre con Wanted Cinema.

 

La proiezione che darà l’avvio a questa tre giorni, si terrà oggi, lunedì 05 ottobre, alle 19:30, nella piscina più profonda del mondo, Y-40® The Deep Joy, la struttura di acqua termale a Montegrotto Terme che con i suoi 42,15 metri di profondità ha conquistato il Guinness World Record. Si tratterà di una proiezione sott’acqua, alla quale potranno assistere apneisti e subacquei in immersione, ma anche invitati ed ospiti che preferiranno restare all’asciutto vedendola direttamente dal tunnel a -5 metri di profondità, prenotando il loro posto.

 

 

«Dopo avergli intitolato una delle sale meeting nella piscina più profonda del mondo  ̶  spiega l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40   ̶  corredandola con immagini, frasi celebri e con l’esposizione della sua muta, il mito di Jacques Mayol viene nuovamente celebrato in Y-40 grazie a questa proiezione de L’uomo delfino, il film che Lefteris Charitos ha girato in parte qui, documentando le immersioni di Umberto Pelizzari. La vera emozione, per me, è stata vedere in anteprima le immagini del film proiettate sott’acqua. Dopo aver visto in Y-40 tutti i più grandi nomi dell’apnea mondiale, tranne Jacques Mayol, appunto, è sembrato che ora vi si stesse immergendo: il coronamento di un sogno fatto di luce, una magia incredibile quasi quanto quella realmente accaduta di vedere Enzo Maiorca al mio fianco nel 2014 ad aprire la piscina».

 

 

Narrato da Jean-Marc Barr, l’attore che ha interpretato il ruolo di Mayol nel film di Besson, il documentario rivela il ritratto di un uomo che è riuscito a superare i limiti del corpo umano e della mente, per scoprire la più profonda affinità tra gli esseri umani e il mare e lo fa grazie alle preziose testimonianze dei più stretti amici, collaboratori e familiari dell’apneista, tra cui i suoi figli Dottie e Jean-Jacques e i campioni mondiali di tuffi liberi Umberto Pelizzari, William Trubridge e Mehgan Heaney-Grier.

 

Sarà proprio Umberto Pelizzari a ricondurre l’Uomo Delfino a Padova per un’ulteriore proiezione da lui introdotta giovedì 22 ottobre, alle 21:00, presso uno dei cinema cittadini, nella quale racconterà gli aneddoti della vita con il campione francese, suo mentore e mito. 

 

«L’uomo Delfino – ha spiegato il regista Lefteris Charitos – racconta la storia di un uomo carismatico che ha diviso la sua vita tra terra e acqua, portando consapevolezza sulla nostra affinità con il mondo acquatico. Atleta, filosofo e avventuriero, Jacques Mayol ha viaggiato in tutto il mondo, dal Mediterraneo al Giappone, dall’India alle Bahamas, divulgando una visione olistica dell’esperienza umana che si basa sul bisogno di riconnettersi con la natura. Il film tratta questioni essenziali dell’esistenza umana: la morte, i limiti del corpo, il ritorno alla natura, le trappole dell’ambizione personale e della fama, l’equilibrio del corpo e dell’anima attraverso la meditazione. Questi sono i temi dominanti della vita di Mayol e che guidano la narrativa del film».

 

Una foto dal set del film

 

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