Medici cubani in Calabria, sindacato Radiologi: «Decisione preoccupante»
Chi risarcirà eventuali errori o danni arrecati ai pazienti?

«La brillante idea venuta al Presidente della Regione Calabria di contrattualizzare 500 medici cubani non può che suscitare molte preoccupazioni nel mondo radiologico, coinvolto sempre nella gestione dei pazienti in emergenza ed essenziale per le diagnosi di pronto soccorso. Non è solo il fatto che i titoli di studio debbano essere riconosciuti e validati; non è solo che i cubani sarebbero pagati con cifre che non si comprende perché non utilizzate per chiamare medici italiani; ma preoccupa anche la mancanza di una tutela assicurativa e legale dei cittadini secondo le regole del nostro sistema sanitario. Chi tutelerà e risarcirà gli eventuali errori dei cubani, errori possibili visto la lingua diversa?». La nota polemica sull’intesa raggiunta dal Governatore della Calabria con i professionisti sanitari provenienti dall’isola caraibica, a fronte di concorsi e avvisi andati deserti in questi ultimi mesi, arriva dalla Segreteria Nazionale del Sindacato dell’Area Radiologica (SNR).
Si legge ancora: «Le incomprensioni, ad esempio, possono essere facilmente presenti nelle prescrizioni di radiodiagnostica anche per non conoscenza delle apparecchiature usate nei nostri nosocomi e della legislazione sulle radiazioni vigente in Italia. I cittadini italiani debbono essere garantiti nelle prestazioni che ricevono e i medici stranieri, soprattutto extracomunitari, rischiano di non farlo. Presidente Occhiuto, un ritardo diagnostico può trasformarsi in una condanna a morte. È ancora sicuro del suo gesto? Non ce ne vogliano i colleghi cubani, tra i migliori al mondo, ma la sanità calabrese non parla la vostra lingua».
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