Innovazione sanitaria, Miraglia: «Covid ha accelerato processi di digitalizzazione»
Il docente di economia: «LifeScience può essere il vero motore dello sviluppo italiano e l'Italia deve giocarsi la partita»

Oggi, in tempo di pandemia, si parla sempre più di digitalizzazione in ambito sanitario. Certamente il Covid ha innescato un’accelerazione di questo processo, ma per il professor Fabio Miraglia, docente di Economia e Innovazione sanitaria e Presidente di “Cluster CHICO”, «non si può non tener presente che la medicina in generale ha iniziato un suo percorso di rivoluzione ormai da qualche decennio».
Il docente, ospite della giornata conclusiva del SALUTE WEB FEST, ha dichiarato: «Il Covid sta portando un’accelerazione nella digitalizzazione dei processi. E’ ovvio che l’argomento salute è quello che maggiormente sta subendo una digitalizzazione. Perché LifeScience, secondo me, può essere motore dello sviluppo italiano? Perché è una fascia trasversale di attività che hanno ovviamente quale outcome finale la salute, ma che inglobano technologist e mondo industriale in primis. LifeScience è la somma di tutte le industrie che verticalizzano alla salute. Non si può quindi trascendere dall’importanza che in tale ambito rivestono ad esempio i software. In questi giorni nell’ambito di questo Festival state discutendo molto di salute e sanità sotto diversi aspetti e punti di vista, ma dietro a tutto questo c’è un mondo industriale infinito che genera lavoro, economia, industria. E l’Italia sta iniziando a giocare una partita, perché non dimentichiamo che siamo il primo player farmaceutico, per citare un punto a nostro favore. Non solo: disponiamo di ricercatori, centri di ricerca all’avanguardia, etc. Il Life Science è tutto questo e si nutre soprattutto di conoscenza, ricerca e teste. L’Italia è uno dei più grandi promotori dell’innovazione, che oggi chiamiamo start-up».
«Noi dobbiamo essere motivo di attrazione per gli investimenti che stanno arrivando in Italia – incalza Miraglia con riferimento al recovery e ai finanziamenti destinati alla sanità -. Ci giochiamo una delle più grandi partite di sempre. La differenza che potremo fare nell’accedere a questi servizi, ci darà l’opportunità di distinguerci. L’Italia deve giocarsi una partita».