Foibe, Tajani: «Un dovere per le istituzioni ricordare quella cieca violenza»
Il vicepresidente del Consiglio: «Necessario tenere alta la guardia contro chi nega i nostri valori»

In occasione del “Giorno del Ricordo”, il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani – che ha partecipato anche alla cerimonia al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – rende “un commosso omaggio” alla memoria delle vittime delle foibe e a tutti gli istriani, fiumani e dalmati, che hanno dovuto abbandonare le terre dove vivevano da innumerevoli generazioni.
«Una cieca violenza colpì fra il 1943 e il 1945, per il solo fatto di essere italiani, tanti innocenti ̶ ha ricordato Tajani ̶ . Tra questi, decine di carabinieri, 391 poliziotti, 700 finanzieri trucidati in maniera barbara. Per troppo tempo la conoscenza dei fatti è rimasta patrimonio di storici, familiari delle vittime ed esuli. È proprio grazie al contributo essenziale di tutti loro che il ricordo di quelle immani tragedie è stato conservato e diffuso, fino all’istituzione del Giorno del Ricordo».
Secondo il Vice Premier, «la memoria di quanto accaduto in quei tragici anni sul confine orientale fa parte integrante della nostra Storia ed è dovere delle istituzioni della Repubblica ricordare le sofferenze di tante famiglie travolte da una delle tragedie che hanno maggiormente segnato il nostro Paese».
Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, continua: «Da quegli anni, l’Europa ha compiuto grandi passi in avanti, liberandosi da totalitarismi e nazionalismi, e conseguendo molti dei traguardi ai quali ambiva la generazione uscita dalla guerra, a partire dall’affermazione dei valori della pace, della democrazia e dello Stato di diritto. In questo contesto, le relazioni tra Italia, Croazia e Slovenia forniscono un esempio di profonda amicizia e collaborazione». Il numero uno della Farnesina ammonisce: «La storia recente, tuttavia, con il conflitto deflagrato nel cuore dell’Europa, ha mostrato come sia necessario tenere alta la guardia contro chi nega i nostri valori, anche mantenendo vivo il ricordo delle tragedie che hanno segnato la storia italiana ed europea».
Fonte: Dire
(ph: Imagoeconomica)