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Approfondimenti

Disturbi del sonno: 10% popolazione mondiale soffre di insonnia

Ma il disturbo meno diagnosticato è la sindrome delle gambe senza risposo

15 Marzo 2023

Il sonno è essenziale per la salute. Lo slogan coniato per la Giornata mondiale del sonno, che si celebra il 17 marzo, riassume, forse più di altri, l’importanza di un buon riposo per vivere bene. Un principio cardine che da sempre guida anche le attività formative rivolte alla popolazione che il Centro di Medicina del sonno dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria organizza in occasione della Giornata mondiale.

«Il sonno è uno dei tre pilastri della salute insieme all’alimentazione sana e all’esercizio fisico. Un sonno che deve essere valutato anche sotto l’aspetto qualitativo, cioè deve essere continuo e profondo», spiega il dottor Rossato, alla guida dell’unico del Centro del Veneto certificato Aims (Associazione italiana di medicina del sonno) a cui accedono circa 1500 pazienti all’anno.

 

Dormire bene, infatti, aiuta la memoria e lo studio, rafforza il sistema immunitario, facilita la liberazione del cervello dalle tossine e l’organismo da virus e batteri.

«E’ anche un supporto fondamentale per prevenire il sovrappeso o l’obesità – sottolinea il neurologo – perché non solo il comfort food è un modo per far passare le notti insonni, ma anche perché nel corso della notte il nostro corpo produce l’ormone della sazietà, senza il quale durante il giorno abbiamo più fame e siamo più attratti dai cibi spazzatura».

 

Sono tre le patologie del sonno maggiormente responsabili di tutti gli effetti negativi che il cattivo riposo comporta alla nostra salute. La prima è l’insonnia, il disturbo del sonno più diffuso al mondo: si stima che ne soffra il 10% della popolazione. Molto diffusa è anche la Sindrome delle apnee ostruttive, origine della frammentazione del sonno e quindi non solo di gravi conseguenze sulla salute, ma anche causa di molti incidenti stradali e sul lavoro.

«Una delle patologie poco conosciute e diagnosticate è la sindrome delle gambe senza riposo – riprende il dottor Rossato  ̶ . Circa il 5-7% della popolazione manifesta disagio e irrequietezza agli arti inferiori durante il riposo, tali da non poter dormire. Si tratta di una patologia curabile con farmaci specifici, in grado di cambiare la vita del paziente perché eliminano completamente il disturbo o lo riducono così tanto da consentire al soggetto di riposare».

 

Quando una persona che fa fatica a dormire dovrebbe rivolgersi allo specialista?

«Si tratta di insonnia nel momento in cui è presente almeno uno dei seguenti tre fattori: difficoltà all’addormentamento, sonno frammentato e risveglio molto presto al mattino – risponde –. Se questo avviene almeno tre volte alla settimana nell’arco di un mese siamo in presenza di un insonnia acuta, se invece persiste per oltre tre mesi si tratta di una forma cronica».

E nel caso in cui la sera non si riesca a guardare un film senza crollare sul divano?

«Può non significare nulla. Ma se questo viene sommato al fatto che si ha bisogno di riposare al pomeriggio e ci si addormenta quasi sempre durante una riunione o una conferenza allora siamo in presenza di un sonno patologico. Quando la famosa scala di Epworth della sonnolenza segna un punteggio di 11, allora è necessario correre ai ripari», conclude il dottor Rossato.

 

(ph: Shutterstock)

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