Covid-19, novità sul contagio in Veneto. In arrivo ordinanza restrittiva
Zaia: «Siamo ancora nella seconda fascia. Siamo pronti a tutto. Emetterò a breve nuove misure»

Il Presidente della Regione Veneto: «Noi conosciamo l’esperienza del Covid dal 21 febbraio 2020, ne conosciamo l’evoluzione. La curva attuale ci dice che sta crescendo, ma lentamente. Il Covid ci ha abituato a cambi repentini. Non c’è da star tranquilli. Dobbiamo essere obiettivi. Abbiamo 66 persone in terapia intensiva e 588 ricoverate negli ospedali. Siamo preoccupati per l’inverno, che sarà lungo. Ci sarà alta tensione e allerta per la sovrapposizione delle due patologie. Siamo pronti con l’artiglieria pesante. Tutto l’hardware rispetto alle cure lo abbiamo acquistato e lo abbiamo in magazzino. Siamo pronti ad ogni evenienza, con reparti Covid già attrezzati. Oggi siamo ancora nella seconda fascia del nostro Piano di Sanità Pubblica. Alla prossima fase scatteranno 10 ospedali Covid, che verranno quindi sottratti alle altre cure. Evitare il collasso della sanità per Covid è la nostra priorità. A breve emetterò un’ordinanza con restrizioni, che non saranno preclusive delle attività ma che ci aiuteranno ad evitare il contatto. Stiamo modificando anche il Piano, nel pomeriggio abbiamo un’importante riunione con il Governo per il contact tracing. Più positivi ci sono, più difficile diviene il tracciamento. Ecco perché è sempre più necessaria la mascherina per il contenimento del contagio».
In merito alla carenza di personale medico, Zaia dichiara: «Mancano 56.000 medici a livello nazionale, di cui 1.600 sarebbero destinati al Veneto. L’imbuto è una mancata programmazione nella formazione dei medici. I medici, una volta laureati, devono entrare in corsia! Ora c’è il problema degli infermieri, che non abbiamo e che stiamo assumendo. Abbiamo chiesto che si facciano corsi brevi per intensivisti perché non ne abbiamo abbastanza. E la nostra Regione è la prima, e lo dico con orgoglio, in Italia per numero di Terapie Intensive per abitanti».
L’assessore Bottacin: «Rispetto a marzo, rileviamo un andamento diverso, lineare. Non rileviamo quindi, ad oggi, una crescita esponenziale. La velocità rallentata potrebbe essere determinata anche dall’utilizzo della mascherina. Questo è un dato positivo. Non siamo ancora in grado di definire quando ci potrà essere un picco».