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Regioni e governo

Covid-19, arriva il test rapido. Nuove regole per le scuole: l’Ordinanza di Zaia

I numeri: 187 positivi su un totale di 707.814 alunni

2 Ottobre 2020

Prima in Italia, la Regione Veneto sta sperimentando con successo, un nuovo tipo di tampone rapido antigenico dotato di procedure estremamente semplici, di pressocchè nulla invasività, di altissima attendibilità, in grado di dare l’esito in dieci minuti, senza dover processare il tutto in laboratorio, ma operando con un tampone e un piccolo apparato in qualsiasi ambiente, ivi compreso, in prospettiva, anche l’utilizzo in autosomministrazione.

 

La novità, che potrà rivoluzionare le attuali modalità di esecuzione dell’esame, è stata presentata oggi, 2 ottobre 2020, dal primario di microbiologia di Treviso e coordinatore delle microbiologie del Veneto, dottor Roberto Rigoli, nel corso del punto stampa del Presidente della Regione Luca Zaia (che si è sottoposto al tampone in autosomministrazione) in cui è stato fatto il punto sulla situazione del Covid-19 in Veneto.

 

Zaia testa il nuovo tampone rapido

 

«Siamo grati al dottor Rigoli e alla sua equipe – ha detto Zaia – perché il loro lavoro costituisce la nuova frontiera della prevenzione dal coronavirus e apre scenari finora nemmeno immaginabili, essendo possibile utilizzare questo metodo semplice, veloce e sicuro non solo per la ricerca del Covid 19, ma per tanti altri tipi di esame. Il Veneto è il primo in Italia a fare questo passo. È la logica conseguenza della scelta di non fermarsi mai di fronte a un risultato acquisito, ma di cercare continuamente nuove evoluzioni. Con questo metodo si potrà, ad esempio, fare l’esame all’interno delle scuole, dotare del kit i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che lo vorranno e lo riceveranno gratuitamente per eseguirlo ai loro assistiti, evitare le lunghe code di chi vuole sottoporsi al test ai drive in attivati in tutto il Veneto, evitare ai più piccoli il fastidioso tampone tradizionale che li fa soffrire. Le gare per l’acquisto del necessario sono già partite e contiamo di poter avviare questo nuovo cammino nel giro di poche settimane».

 

 

Scuole e contagi,  ecco come comportarsi

Un nuovo documento di linee guida in tema di gestione dei contatti di caso confermato Covid-19 nelle scuole, entra a far parte della strategia della Regione Veneto per la prevenzione e il trattamento dei casi positivi del coronavirus. Il testo, elaborato dalla Direzione Regionale Prevenzione, costituisce un’ulteriore evoluzione rispetto a quanto già fatto finora ed è stato presentato sempre oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia. Presenti gli Assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile). Oggi c’erano anche la direttrice della prevenzione regionale, Francesca Russo e il coordinatore delle microbiologie del Veneto Roberto Rigoli, primario del reparto di Treviso.

 

«La situazione si evolve e noi dobbiamo evolvere i nostri protocolli operativi – ha detto Zaia – rendendoli sempre perfettamente attinenti alla realtà e corrispondenti ai progressi che fa la diagnostica, a cominciare dall’uso del test rapido antigenico, che per primi abbiamo sperimentato in Veneto, e proposto a livello nazionale, dove ha ricevuto la validazione del Ministero della Salute. Unici in Italia, ne abbiamo già 500 mila in magazzino e siamo pronti a partire, mandando i nostri sanitari nelle scuole ed evitando a famiglie e ragazzi la complessa trafila precedente».

 

A queste linee guida si affianca anche una esaustiva FLOW CHART  che esemplifica e schematizza le modalità per il rientro a scuola o ai servizi per l’infanzia in seguito ad assenza per malattia, aspetto sul quale si erano concentrati molti dubbi da parte delle famiglie. Il “Protocollo Operativo per la gestione dei contatti di caso confermato Covid-19 all’interno delle scuole e dei servizi per l’infanzia”  fornisce una linea d’indirizzo per gli operatori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) e per i Referenti Scolastici per Covid-19 dei Dipartimenti di Prevenzione per contrastare la diffusione del virus e contiene un modello di autorizzazione da parte dei genitori all’effettuazione del test in ambito scolastico.

 

Per garantire la sostenibilità della strategia di Sanità Pubblica, gli esperti della Regione raccomandano l’utilizzo come test diagnostico del “Test rapido per la ricerca dell’antigene di SARS-Cov-2”, sia per i casi sospetti di Covid-19, sia per i contatti scolastici di un caso confermato, in accordo con le indicazioni nazionali. Tre le indicazioni date si prevede che, in caso di esito positivo del test rapido per la ricerca dell’antigene di SARS-CoV-2, in attesa della conferma con test di biologia molecolare, saranno comunque avviate tutte le azioni di sanità pubblica finalizzate al contenimento del rischio di diffusione. Si precisa che, in caso di negatività al test antigenico, in presenza di sintomatologia altamente suggestiva di COVID-19 e sulla base delle valutazioni del Medico curante, potrà essere indicato un test di biologia molecolare di conferma o, in alternativa, ripetere il test antigenico a distanza di uno o più giorni. Il Servizio Igiene Pubblica valuterà peraltro ogni singolo caso nella sua specificità per definire le strategie più adatte.

 

Nel frattempo è stato anche aggiornato il monitoraggio sull’andamento del virus nelle scuole del Veneto. A oggi, le scuole interessate da almeno un caso sono 171, con 187 positività su un totale di alunni di 707.814 unità, pari allo 0,03%. I ragazzi in quarantena sono 1.965, pari allo 0,28% del totale. Gli operatori in quarantena sono 211 su un totale di 95.786, pari allo 0,22%.

 

Nuova ordinanza del Presidente Zaia

È stata presentata oggi una nuova Ordinanza del Presidente Zaia in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale su “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19 e in fase di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

 

 

Ordinanza n.105

Allegato 2 all’Ordinanza

 

 

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