Covid-19, i dati del contagio in Veneto e presentazione piano di sanità pubblica
Il piano presenta un modello a semaforo suddiviso in 5 fasi. Attualmente il Veneto è in fase 2. Ci si prepara alla 3

Il Presidente della Regione Luca Zaia: «Stiamo procedendo con i punti tamponi h24 nelle Ulss del Veneto. A domicilio abbiamo il 3,8% dei sintomatici. Il 96% e oltre, quindi, dei positivi non hanno sintomi. Abbiamo l’obbligo di essere obiettivi e di guardare i dati. Motivo per il quale ho deciso di presentare il piano, firmato questa mattina dal dott. Mantoan. Ho chiesto che il piano venisse elaborato con una tabella a mo’ di semaforo. La tabella è stata strutturata in 5 punti quindi. I nostri tecnici hanno mutuato l’esperienza di marzo e hanno redatto questo piano. Dalla gestione abbiamo capito che almeno 200 posti letto nelle terapie intensive li dobbiamo garantire, nel piano invece ne abbiamo previsti 1.000. Ogni posto si trascina dietro una logica. Per il piano si parte dalla fase verde: da 0 a 50 posti in terapia intensiva. Da 51 a 150, seconda fase, l’azzurra. Da 151 a 251, la terza, quella gialla. La quarta, quella Covid, sino a 400 mentre oltre i 400 si entra in quinta fase: quella rossa. Ogni fase attiva delle misure. Attualmente ci troviamo nella fase 2. Si riorganizza quindi l’attività ordinaria, che potrebbe presentare dei ritardi. In fase 3, la prossima, si attivano i Covid hospital. La quinta fase prevede sospensione ordinaria degli hub, si attiva quindi solo l’emergenza Covid. I cittadini devono darci una mano per evitare l’intasamento degli ospedali usando la mascherina quindi. Per noi il problema dell’emergenza Covid è che richiede la paralisi degli ospedali».
L’ing. Paolo Fattori: «Il piano considera due variabili: non a rischio e terapia intensiva. Sono state considerate 5 fasce di rischio. Verifichiamo in questa fase un’elevata percentuale di ricoveri non in terapia intensiva. Il piano è stato strutturato a livello regionale, ma verrà poi declinato per ogni singola provincia».
Il dott. Paolo Rosi: «Il problema oggi è preservare l’attività ordinaria al massimo. Nelle fasi successive sarà invece necessario allocare attività che si svolgono in alcuni ospedali in altre strutture. Indossare la mascherina è fondamentale in quanto saremo poi capaci, se i numeri crescono, di dare assistenza ai pazienti delle terapie intensive e meno agli altri. E questo lo dobbiamo evitare! Al momento siamo nella fase azzurra e questo può procurare solo qualche ritardo nelle attività ordinarie. Ogni singola Ulss ci comunicherà, per ogni letto in terapia intensiva che si attiverà, secondo quanto previsto dal Piano, da dove prenderà il personale impegnato nelle altre attività. Perché se i posti letto ci sono, quello a cui occorre far fronte è la mancanza di personale».
I dati aggiornati in Veneto
Test rapidi ad oggi: 1.500.000
Positivi oggi: 10.256
Isolamento: 13.185 (+124)
Ricoverati: 537
Terapie intensive: 61 (+9)
Morti: 2.268