Coronavirus, Zaia al Governo: «Le fasce sono diventate un giudizio»
Il Presidente della Regione Veneto: «L'unità non può prescindere dalla condivisione del percorso»

«Sono le Regioni ad avere i pazienti sull’uscio di casa, non il Governo, dunque dobbiamo essere ascoltati. Ciò detto, ripeto: l’autonomia è vera assunzione di responsabilità. Ce la diano, poi ciascun cittadino giudicherà». Ad affermarlo è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in un’intervista al Corriere della Sera.
Sottolinea Zaia in merito alle accuse ai Presidenti delle Regioni di invocare l’autonomia quando le cose vanno bene e rimettere al Governo le decisioni impopolari: «Ho messo la firma sul provvedimento che ha creato la prima zona rossa d’Italia, a Vo’. Io ho fermato il carnevale di Venezia. Di che parliamo? La verità è un’altra: vanno definite competenze certe perché la prima fonte di confusione sono proprio i Dpcm, che dove fa comodo impongono, dove non fa comodo delegano a governatori e sindaci».
In merito all’appello all’unità del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Zaia sottolinea: «Sono sempre stato rispettoso del dialogo, anche quando questo era difficilmente sostenibile, per non dire imbarazzante. L’unità però non può prescindere dalla condivisione del percorso. Non è che uno indica la via e tutti gli altri devono accodarsi».
Il Veneto, ricorda ancora, «è regione “gialla”, dunque potrei starmene zitto, non ho rivendicazioni. Ma il problema esiste: nate come strumento di analisi per le Regioni, le fasce sono diventate nottetempo un sistema di classificazione dei territori. Erano un aiuto, si sono trasformate in un giudizio, con un punto debole: manca il contraddittorio tra le parti. Da lì nasce il conflitto».
In merito al confronto richiesto al Governo, spiega ancora Zaia: «Certo, vogliamo che alcuni parametri siano migliorati. L’incidenza dei positivi sul numero dei tamponi, ad esempio, non tiene minimamente conto dei testi rapidi. In Veneto ne facciamo 10mila al giorno, come si fa a non inserirli nella base di calcolo? Non parliamo di una formula matematica dall’esito infallibile, ci sono ampi margini di discrezionalità».
Fonte: Adnkronos
(ph: Facebook Luca Zaia)