Coronavirus, SIMPEF: «Il tampone dai pediatri non sarà per tutti»
Il segretario nazionale del Sindacato: «La disponibilità è riservata a casi specifici»

Il tampone dal pediatra non è per tutti.
«Potremo sottoporre a prelievo per l’esame antigenico rapido solo la parte di assistiti che risultino essere contatti stretti di casi Covid-positivi. È fondamentale che le famiglie sappiano che non potranno usufruire della prestazione in maniera indiscriminata, essendo la disponibilità di test riservata a casi ben specifici, individuati con criteri clinici dal pediatra di famiglia».
Lo precisa Rinaldo Missaglia, segretario nazionale Simpef, il Sindacato medici pediatri di famiglia, in merito all’accordo per i tamponi firmato le associazioni di categoria della medicina generale e della pediatria con il Governo.
«La prestazione ̶ specifica Missaglia ̶ sarà erogabile direttamente presso gli studi dei pediatri di famiglia considerati strutturalmente attrezzati ovvero, in ovvia prevalenza, presso strutture messe a disposizione dalle Asl», specifica Missaglia che nel merito dell’accordo spiega che a spingere il sindacato alla firma è stata «l’urgenza di rispondere all’appello di Ministero della Salute e Regioni a contrastare il virus più capillarmente ed efficacemente
possibile, finalmente e opportunamente sul territori».
Per Missaglia «il testo, ben lungi dal risolvere l’auspicata necessità di potenziamento strutturale e funzionale della pediatria di libera scelta, permette comunque di affrontare i pochi mesi che coincideranno con il periodo epidemico dell’influenza stagionale con qualche arma in più per contrastare la progressiva espansione dei contagi di Covid-19. Ci saremmo aspettati un investimento che contribuisse al potenziamento dei nostri studi attraverso lo sviluppo delle forme associative e alla valorizzazione del supporto dell’attività di personale amministrativo e infermieristico. Abbiamo invece dovuto accettare una dotazione economica che non porterà alcun concreto vantaggio per i nostri assistiti, una volta terminata la fase epidemica. Confidiamo almeno che le previste procedure attuative dell’accordo vengano svolte tempestivamente e rapidamente da Governo e Regioni per le parti di loro competenza», conclude.
Fonte: Adnkronos
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