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Regioni e governo

Coronavirus, l’evoluzione epidemiologica in Italia

Locatelli (Istituto Superiore di Sanità): «I medici di base svolgono un ruolo fondamentale in questo momento»

30 Ottobre 2020

Il Prof. Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nel corso della conferenza stampa del Ministero della Salute sull’evoluzione epidemiologica in Italia da Covid-19: «In merito ai soggetti deceduti e al cambio del trattamento, possiamo affermare che non è cambiata in maniera significativa l’età mediana dei concittadini che hanno perso la vita. Siamo sempre sopra gli 80 anni e questo dato è la conferma che questa è la categoria fragile del nostro Paese, che va protetta. I soggetti più giovani devono quindi prestare attenzione a definire i comportamenti per proteggere questa fascia più fragile. Sempre in ambito di trattamenti, sottolineiamo come vi sia un mutamento significativo rispetto all’uso dei farmaci cortisonici. 1% dei soggetti che hanno perso la vita rientra nella fascia di età sotto i 50 anni. Il tempo che passa tra la comparsa dei sintomi e il decesso sono meno di 2 settimane. È cambiata l’età dei soggetti infettati dal nuovo Coronavirus  ̶  prosegue Locatelli  ̶ . Questo perché nella scorsa primavera si andavano a studiare i soggetti sintomatici, mentre ora la stragrande maggioranza è asintomatica. Questo spiga il passaggio dai 68 anni ai 50 anni che abbiamo adesso. Parlando di tamponi, dalla prossima settimana saremo nella condizione di poter realizzare anche 100mila tamponi antigenici rapidi al giorno. In merito mi appello ai medici di medicina generale, che giocano un ruolo fondamentale in questo momento e va richiamato loro l’appello del modello di gestione in questa fase. Quanto più riusciremo a tenere i malati a domicilio meno sarà il sovraccarico negli ospedali. Quindi è cruciale che i medici di medicina generale svolgano un ruolo fondamentale in questo momento».

 

In merito alle misure del DPCM Locatelli dichiara: «Gli effetti delle misure del DPCM riusciremo a vederli dopo due settimane dalla loro applicazione».

 

Silvio Brusaferro: «Il tracciamento rimane il nostro obiettivo. Riducendo il numero di casi, piegando quindi la curva, recuperiamo la capacità di tracciare tutti. Per ora i numeri però sono in aumento».

 

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