Cop27, Guterres (ONU): «Siamo su strada per l’inferno e stiamo accelerando»
Il segretario generale Nazioni Unite: «Serve patto solidarietà climatica ora»

«Guidiamo su una strada che porta verso l’inferno e lo stiamo facendo con il piede che spinge sull’acceleratore. Stiamo perdendo la battaglia per la vita: le emissioni di gas serra continuano ad aumentare, la temperatura globale continua a crescere». Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lancia l’allarme durante il suo discorso all’apertura degli interventi dei leader mondiale alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (COP27), in corso da ieri a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
«Siamo prossimi al punto in cui i cambiamenti climatici diventeranno irreversibili», ribadisce Guterres. «Fra poco nascerà l’abitante numero otto miliardi della terra: che gli risponderemo quando sarà grande abbastanza da chiederci: cosa avete fatto per salvare il mondo, quando ne avevate l’opportunità?», avverte il segretario generale.
I Paesi ricchi, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo devono fare uno «storico patto di solidarietà climatica per poter accelerare la riduzione delle emissioni entro questa decade e salvare il mondo. Stati Uniti e Cina in modo particolare, le due più grandi economie della terra, devono unirsi a questa intesa. C’è solo una scelta: cooperare o morire, solidarietà climatica o suicidio collettivo», ha detto il segretario. Oggi e domani sono previsti gli interventi dei leader mondiali.
Secondo Guterres, nell’ambito del patto di solidarietà climatica, i Paesi a più alto sviluppo «devono sostenere a livello finanziario e tecnico la transizione energetica nelle economie emergenti e in via di sviluppo», con l’obiettivo di «mettere fine alla dipendenza da combustibili fossili entro il 2030 nei Paesi ricchi ed entro il 2040 in tutto il resto del mondo» e quindi nell’ottica di «limitare l’aumento della temperatura globale media a non più di 1,5 gradi celsius e fornire energia sostenibile e accessibile a tutti». Un’intesa come questa, secondo il segretario generale, «è la nostra unica speranza».
Fonte: Dire
(ph: Imagoeconomica)