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Cop27, appello OMS: «Agire subito o tra 2030 e 2050 +250mila morti all’anno»

Ghebreyesus: «Entro fine decennio costi diretti per 2-4 mld di dollari annualmente»

7 Novembre 2022

Tra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico provocherà circa 250mila morti in più all’anno per malnutrizione, malaria e diarrea, e ancora stress da caldo. Si stima inoltre che entro il 2030 i costi dei soli danni diretti del climate change alla salute siano compresi tra 2 e 4 miliardi di dollari l’anno.

In occasione della Conferenza 2022 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop27), che si aperta ieri a Sharm el-Sheikh, in Egitto, in un “cupo promemoria” l’Organizzazione mondiale della sanità lancia un severo monito sulla necessità di agire subito, cogliendo l’occasione del summit come «un’opportunità cruciale per il mondo di riunirsi e impegnarsi nuovamente a mantenere vivo l’obiettivo dell’accordo di Parigi»: contenere il più possibile il riscaldamento globale entro 1,5°C.

 

«La crisi climatica sta già incidendo sulla salute delle persone e continuerà a farlo a un ritmo accelerato, a meno che non vengano presi provvedimenti urgenti», avverte l’OMS. Il direttore dell’agenzia ginevrina, Tedros Adhanom Ghebreyesus, spiega che «il cambiamento climatico sta facendo ammalare, o rendendo più vulnerabili ad ammalarsi, milioni di persone in tutto il mondo. Ed eventi meteorologici sempre più distruttivi colpiscono in modo sproporzionato le comunità povere ed emarginate. È fondamentale che i leader e i decisori politici si riuniscano per mettere la salute al centro dei loro negoziati».

 

«La nostra salute dipende da quella degli ecosistemi che ci circondano  ̶  sottolinea l’OMS  ̶  e questi ecosistemi oggi sono minacciati dalla deforestazione, dall’agricoltura intensiva o da altre modalità di sfruttamento del suolo e dal rapido sviluppo urbano. L’invasione sempre più profonda degli habitat animali sta aumentando la possibilità che virus dannosi per l’uomo compiano un salto di specie. Ancora, l’innalzamento della temperatura globale sta causando eventi meteorologici estremi che portano a intense ondate di caldo e siccità, o a inondazioni devastanti e a uragani o tempeste tropicali sempre più potenti. La combinazione di questi fattori significa che l’impatto del climate change sulla salute umana è in aumento ed è probabile che acceleri» ulteriormente.

 

Già oggi, evidenzia l’agenzia Onu per la sanità, «31 milioni di persone nel Corno d’Africa stanno soffrendo di fame e 11 milioni di bambini sono malnutriti perché la regione sta facendo i conti con uno dei periodi peggiori di siccità degli ultimi decenni». Inoltre, «la crisi climatica sta pesando sulla sicurezza alimentare e non potrà che peggiorare, se i trend attuali persistono». Anche «le inondazioni in Pakistan sono il risultato del cambiamento climatico e hanno devastato vaste aree del Paese. Gli effetti si faranno sentire negli anni a venire, ma già oltre 33 milioni di persone sono state colpite e quasi 1.500 centri sanitari danneggiati».

 

Fonte: Adnkronos Salute

(ph: Imagoeconomica)

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