Aborto, Bonino contro Roccella: «Stato non può decidere»
La senatrice di Più Europa: «Il diritto ad abortire non è un obbligo, ogni donna fa la sua scelta»

La senatrice Emma Bonino, esponente storica dei Radicali, in una lettera aperta a La Stampa, indirizzata alla neoministra Eugenia Roccella, torna sul tema dei diritti e la questione della legge 194, al centro delle polemiche fin dalla campagna elettorale.
Bonino osserva: «La ministra della Famiglia, natalità e Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha avuto giovinezza radicale, e poi ha cambiato idea e riflessioni. Non da oggi, non da ieri: la ricordo su Eluana Englaro, nel 2009, quando disse che “abbiamo la libertà di fare qualunque cosa del nostro corpo, ma non il diritto: se considero che suicidarmi è un diritto, è giusto che nessuno blocchi più nessuno dal suicidarsi”, ed era sottosegretario al Welfare; la ricordo sulla procreazione assistita. Oggi, incarna perfettamente la policy e l’esposizione della premier Giorgia Meloni. Non apprezzo, tuttavia, l’accanimento su di lei: abbiamo davanti a noi un esecutivo che non sarà aperto sui diritti, e non possiamo sperare di affrontarlo con insulti e attacchi continui. Dobbiamo, invece, attrezzarci per lottare, adeguando la lotta al rispetto».
La senatrice di Più Europa aggiunge: «Non capisco cosa intendano la signora Ministro Roccella e la Presidente Meloni – sottolinea Bonino – quando dicono di non voler toccare la legge 194 e di voler, tuttavia, garantire anche il diritto a non abortire: il diritto non è mai un obbligo, pertanto chi non vuole abortire, non abortisce, così come chi non vuole divorziare, non divorzia. Non capisco nemmeno cosa significhi che l’aborto è il “lato oscuro della maternità”, come ha scritto la signora Ministro Roccella: per alcune donne è doloroso, per altre no; per alcune è una scelta obbligata da condizioni esterne, per altre un fatto intimo. Perché mai lo Stato dovrebbe sindacare ed entrare così a fondo nella vita delle cittadine?».
Fonte: Dire
(ph: Imagoeconomica)